007 si rinnova. Se avete in mente il
bel signore inglese, impeccabile e imperturbabile…beh scordatevelo! In Skyfall
muore il vecchio 007 e nasce un nuovo eroe ( sempre molto elegante nei suoi
abiti firmati Tom Ford ), più moderno indubbiamente ma forse troppo simile
ad alcuni personaggi a cui siamo troppo
abituati ( vedendo il film più volte si pensa a Batman).
Ora il tentativo di portare il
personaggio di Ian Fleming avanti nel tempo è una scelta che per forza si deve adeguare al compromesso. Un certo gusto “antico” per l’avventura probabilmente
non avrebbe più i seguaci di un tempo; 007 ne deve prendere atto e liberarsi della
vecchia immagine rinascendo sotto una
luce più umana, meno scontata.
Così la sua età improvvisamente può
essere un problema per risolvere il caso, il rapporto con i superiori non è così facile al punto che si intravede un accenno di conflitto edipico con M, e
il cattivo non è poi così cattivo…anzi è un po’ il suo doppio negativo, e per la prima volta, affiora un passato di cui
non si era mai saputo nulla!
Il tentativo di rendere il
personaggio più credibile e meno patinato, secondo me però non è riuscito
completamente. Immagino che questo sia da considerarsi come un film di
passaggio, in cui il nuovo 007 si affaccia timidamente, e in cui le vecchie
abitudini ci accompagnano per non farci sentire troppo spaesati. Quindi gli
inseguimenti e le scene cariche di pathos ci sono sempre e come a ricordarci
che non si vuole fare una chiusura netta con il passato, anche le citazioni dei
vecchi film pullulano.
Tuttavia nonostante l’accattivante colonna sonora e la
bellezza di Daniel Craig, aspetto di vedere come sarà il prossimo, perché in Skyfall
manca ancora qualcosa!


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